LOCANDINA_MIA-FIA_blu_web“Mia Fia”

Commedia in tre atti di Giacinto Gallina

Trama:

La commedia in tre atti, rappresentata il 3 marzo 1878 al teatro Goldoni di Venezia dalla compagnia Moro Lin, narra di un padre, Anzolo, ammaliato dal talento musicale e dalla voce della figlia Rosina che ne organizza il debutto nella città natale, Venezia. Da qui l’occasione per tutta una serie di equivoci, fra giovani innamorati, vecchi dissennati e figurine da teatro d’opera. Il secondo atto ambienta l’azione in un corridoio posto sopra il palcoscenico del teatro Malibran, nell’attesa che prepara e accompagna l’esecuzione del primo atto de “Il Trovatore”. L’inaspettato fiasco riporterà i personaggi, nel terzo atto, a riconsiderare la sfolgorante carriera di Rosina, congedando lo spettatore con un lieto fine.


Personaggi ed interpreti:

ROSINA – ELISA PELLEGRINI

ANZOLO – MARIO SERICO

MARIANZOLA – BARBARA GRANDE

BARBARA – GILBERTA ZANFORLIN

LISETA – BARBARA SALVAN

MENEGO – LUCA NEZZO

FELICITA – TERESA VIALE

ZANETO – ROBERTO PINATO

EUGENIO LORINI – DINO VICENTINI

EL MESTRO- SANDRO PADOVANI

L’IMPRESARIO – DANILO ZENNARO

BROCHETE – DAVIDE DENTELLO

INES – MORENA SPARAPAN

UN GARZONE – MATTEO PADOVANI

Musiche di: Andrea Fusaro tratte da Il Trovatore e il Ballo in Maschera di G. Verdi e Il Barbiere di Siviglia e La cenerentola di G. Rossini.

Scenografia: Francesco Podestà

Realizzazione scene: Doriano Casetta, Alberto Pinato, amica Paola Godot

Studio luci: Maurizio Pizzo

Direzione del Coro Finale: Antonella Spremulli

Grafica: Gaia Borghetto

Costumi e Realizzazione: Anna Zennaro, Silvana Tagliari, Gilberta Zanforlin, Mamma Barbara, Gabriella Gaffeo, Barbara Grande.


Note di Regia:

Il teatro di Gallina è costruito con grande abilità architettonica e con dialoghi sfavillanti, vivaci e di grande ritmo scenico. Osannato nella seconda metà dell’800 come il nuovo Goldoni, ha trovato in Anzolo Moro Lin, Baseggio e Micheluzzi i suoi maggior interpreti. Dopo un’attento studio, abbiamo trovato in “Mia Fia” il testo meno sfruttato che lo rappresentasse al meglio e un’opportunità per noi di immergere lo spettatore nel mondo della lirica. Un testo, un autore e una sceneggiatura articolata che ha avuto bisogno dell’aiuto e del sostegno di tantissime persone, quale miglior ringraziamento se non dedicare a tutte loro questa nuova e meravigliosa esperienza d’amore per il teatro.